La Metafonia

La metafonia consiste nel registrare su un nastro vergine le voci di coloro che sono passati nell’altra dimensione. Va da se che tale condizione assume la valenza di un importante veicolo di speranza per coloro che credono di aver perso per sempre i loro cari. Sperimentare e ritrovare i propri cari, ricevere da essi messaggi e quanto è necessario ad individuarli, hanno il potere di trasformare una cupa disperazione, un dolore senza fine, in un sintomo di speranza la quale, quando si sarà giunti alla conoscenza del fenomeno e quindi alla certezza che i nostri cari ci parlano, assume i connotati di una calda e inebriante consapevolezza capace di modificare considerevolmente il nostro stato d’animo, pur nel dolore di non avere i nostri cari presenti in carne ed ossa nella nostra dimensione.

Il metodo che uso è quello del nastro rovesciato. Questo metodo mi è stato insegnato dai coniugi Danila e Virgilio Desideri di Sinalunga (SI) i quali, pur avendo provato anche gli altri metodi, utilizzano da circa diciotto anni il nastro rovesciato ed hanno condotto su questo metodo una serie di verifiche per dimostrare l’autenticità dei messaggi ed escludere un’eventuale illusione uditiva: alcune di queste sono presentate anche nel loro sito internet, il cui indirizzo troverete nella pagina dei link, nella sezione “BASI E VERIFICHE”. La loro esperienza consente di affermare che questo metodo è valido sotto ogni aspetto e presenta il vantaggio di dare la possibilità agli interlocutori dell’altra dimensione di parlare più a lungo. È possibile ottenere comunicazioni anche con altri metodi, come già detto: si possono ottenere messaggi anche con il solo nastro vergine, purché ci sia un rumore di fondo che le entità possano poi trasformare in frasi, questo metodo, però consente di ottenere solo frasi brevissime, per cui non permette un dialogo con l’entità chiamata, possibile, invece, con il metodo del nastro rovesciato. Altro metodo (usato da Marcello Bacci di Grosseto) consiste nel collegare ad un registratore un radio ricevitore sintonizzato su una frequenza in onde corte in cui non ci sono trasmissioni ma solo il fruscio prodotto dall’emittente per tenere impegnata la frequenza stessa in assenza di trasmissioni. Da questo rumore bianco possono scaturire voci misteriose che rispondono alle domande e chiamano i presenti per nome, così da escludere un’interferenza casuale di emittenti radiofoniche terrestri. Si può registrare anche una trasmissione radiofonica in lingua straniera (meglio se si tratta di una lingua molto diversa dall’italiano) e le entità utilizzeranno questa base per produrre i loro messaggi, che si distingueranno facilmente dal resto della trasmissione perché si udranno frasi in lingua italiana in mezzo a quelle, in lingua straniera, pronunciate dallo speaker dell’emittente. Da un po’ di tempo sto utilizzando anche questo metodo il quale, rispetto al nastro rovesciato, produce un colloquio con le entità più immediato, più vicino al modo di colloquiare terreno.

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